"Suzuki nel DNA ha lo sport da sempre, la competizione da sempre, nel rispetto delle regole e nel rispetto dell'avversario, per cui è stato naturale, per Suzuki, organizzare un trofeo monomarca che abbia l'obiettivo di migliorare in qualche modo la vita dei nostri clienti sportivi. Come? Facendogli vivere la loro passione. Il primo premio, un sogno, è la partecipazione come wild card, alla gara di Daytona del campionato riservato ai bicilindrici che si corre in America. Tra l'altro, le prime risultanze delle moto Suzuki coinvolte in questo campionato, sono molto positive. Il vincitore della prima gara ha vinto su Suzuki. Abbiamo registrato una crescita superiore al mercato, quindi abbiamo aumentato la nostra quota di mercato. Riteniamo di non essere ancora, forse in modo un po' presuntuoso, ma non siamo ancora soddisfatti, e pensiamo che l'ingresso degli ultimi modelli, compresa la GSX8, sia nella versione S, senza carena, sia nella versione R protagonista del trofeo, ci aiuteranno a migliorare ulteriormente il risultato". "Per chi come noi da oltre un decennio mancava, no, ai trofei monomarca, devo dire che, avevamo tanta fiducia, avevamo creato un pacchetto che secondo noi poteva funzionare molto bene, ma, io sono ottimista di natura, onestamente non ero arrivato a immaginare un successo del genere. Abbiamo fatto veramente il minimo indispensabile per rendere, diciamo, da pista una moto che di per sé è già pronta all'uso. Abbiamo modificato chiaramente i pneumatici, abbiamo cambiato la posizione di guida, abbiamo cambiato le pedaline e lo scarico, quindi insomma, veramente credo che nessun altro trofeo monomarca, veda un impatto così leggero del kit, proprio perché è la base di partenza è veramente ottima. Abbiamo detto come fa un pilota a divertirsi? Beh, lo devi portare dove deve sognare. Il Mugello, Misano, sono due piste che chiaramente, insomma, non sono appannaggio di tutti i trofei monomarca. Quindi gli ingredienti per far divertire i piloti ci sono. Come dicevo la moto, come dicevo il kit, come dicevo i premi e come dicevo anche le piste, perché correre al Mugello, non è come correre in qualsiasi altra pista. Ce lo sentiamo un po' come nostro dovere, quello di dare ai nostri clienti la possibilità di sognare. Lo possiamo fare, ne siamo contenti di ciò, e devo dire che quando il cliente risponde con così tanto entusiasmo, ci dà veramente l'impulso per fare ancora qualcosa di più bello in futuro". .