"Se una cosa è vera, se è importante farla sapere al mondo, se è importante che tutti sappiano come stanno le cose, bisogna andare avanti, diciamo, senza stare ad ascoltare tutti quelli che ci dicono che non è vero". Insieme ad Anna Basta, Nina Corradini è stata la prima ginnasta della Nazionale a denunciare le presunte pressioni psicologiche durate anni, nell'accademia di Desio. A loro poi si sono aggiunte altre atlete. "Noi siamo state molto contente, insomma, di come si è sviluppato il tutto. Siamo state contente che tantissime altre ragazze hanno trovato, appunto, il coraggio dopo di noi di parlare, di denunciare tutto ciò che non andava". Oggi quei ricordi sono raccontati in un libro, scritto con Valeria Abate. "Il titolo sorridendo sempre viene molto dal fatto che, per tutte le bambine, tutte le ginnaste che cominciano, gli viene sempre detto che bisogna sempre sorridere, quindi che nulla deve trasparire in gara, quando si sbaglia, quando ci si fa male, diciamo che è il motto della ginnastica ritmica è che bisogna sempre sorridere. Sono stata veramente molto male, però sono riuscita, diciamo, quest'estate anche un po' alla mia forza di riuscire a parlare a tutti quanti, e quindi diciamo che adesso sto bene. La ginnastica ritmica è un mondo veramente molto chiuso, di cui non si sa nulla, e quindi era giusto che le altre bambine che, come me, un tempo sognavano appunto di arrivare a questi livelli e di entrare, appunto, in squadra Nazionale, sapessero realmente come funziona e soprattutto sperando che qualcosa riesca a cambiare". Emanuela Maccarani, l'allenatrice della Nazionale di ritmica, è stata deferita per l'inchiesta per i presunti abusi. È in corso un processo. "Abbiamo fatto un'udienza poco fa, però non sappiamo i dettagli quindi dobbiamo semplicemente aspettare".