Se il decreto crescita non dovesse più avere validità ci sarebbero problemi come minimo di liquidità per molte squadre italiane. Abbiamo provato a fare di conti assolutamente indicativi per capire quanti milioni di euro finora hanno risparmiato le maggiori società italiane, usufruendo del decreto crescita e soltanto per questa stagione l'Inter risparmia circa 18 milioni di euro. La Juve 17 e così via. Insomma, nell'arco di due anni stiamo parlando di cifre non banali. Tutt'altro. Ora, in attesa di capire se il governo emetterà questo decreto attuativo, cosa succede a livello finanziario? Nulla, visto che le società più importanti hanno già accantonato a bilancio una cifra simile proprio per evenienze del genere. Il fatto è che questi soldi in cassa non ci sono per i noti problemi di liquidità che si sono accentuati a causa del Covid che mettono in crisi le società in tutto il mondo, non solo quelle sportive. Le domande sono fondamentalmente tre a questo punto. Una, il Governo metterà a questo decreto attuativo entro il 28 febbraio nonostante i problemi ed emergenze decisamente più gravi da dover affrontare? E come mai finora le società non avevano mai chiesto questo decreto attuativo? Due, che tempistiche può avere l'agenzia delle entrate per eventualmente aver indietro questi soldi, perché se è vero che alla fine la norma non può non valere, i tempi burocratici per l'eventuale rimborso non sono da sottovalutare? Tre, che conseguenze ci saranno sul mercato? A questa proviamo a rispondere. Intanto da oggi in poi, finché non si chiarirà la situazione non sarà possibile ragionare con le cifre previste dal decreto crescita per l'acquisto di giocatori dall'estero e poi si acuirà la difficoltà di spesa. Insomma, meno soldi potenzialmente, il che per un mercato già complicato non è una buona notizia.