"Era un emozione pura perché due set perduti e allora sapevamo già che diventa un match molto una rimonta pazzesca molto pericoloso, che poi la rimonta io non l'avrai mica creduta". Il risveglio con il cuore colmo di gioia e orgoglio per la Comunità di Sesto Pusteria, in questo piccolo Comune della provincia di Bolzano è cresciuto Yannick Sinner. Smaltito il carico di emozioni per la straordinaria impresa agli Australian Open del loro ragazzo, così i suoi concittadini amano chiamarlo, Sesto Pusteria tenta un ritorno alla quotidianità ma l'impresa è tutt'altro che facile il giovane atleta italiano è entrato nella storia del tennis. "Ci siamo svegliati pieni di orgoglio del nostro campione, ieri abbiamo visto un successo incredibilmente, una una battaglia epica, una rimonta fenomenale di Yannik c'è anche il modo come ha vinto era straordinario, certamente è una gioia inarrestabile". Il centro sportivo in cui tanti anni fa un giovanissimo Yannik Sinner imparava a sciare e prendeva confidenza con palline e racchette è diventato una sorta di luogo di culto. Qui incontriamo Klaus il suo primo istruttore di sci. Cosa hai pensato quando hai saputo che invece avrebbe scelto poi il tennis? "Ma lui già anche una volta lì aveva fatto d'estate il tennis e d'inverno lo sci, gli piaceva, lui era un talento dappertutto poteva scegliere quello che voleva o calcio o lo sci o il tennis. Era bravissimo dappertutto". Avresti mai pensato di vederlo nella storia del tennis a un certo punto della sua vita? "Ma io penso che gli ultimi due anni si è visto che faceva dei grandissimi passi in avanti nel tennis quindi quello ha scelto la via giusta".