Luca per me è stato un amico, un compagno, un fratello, una guida, sia da giocatore che poi anche da uomo. Quest'anno per me è stato di grande utilità, ci siamo sentiti spesso, ho chiesto consigli, ho chiesto pareri, ci siamo confrontati su diverse tematiche legate a fare il presidente della Sampdoria, una cosa che lui ha sempre sognato, che era quasi diventata realtà con la trattativa Dinan e Knaster. È sempre stato molto legato a questo club, ricordo anche quando alla presentazione del libro, a Palazzo Ducale qui a Genova, come si emozionò di fronte ai tifosi che lo osannarono per tutto il tempo e lui credo che quella giornata lì sia stata una delle più belle degli ultimi tempi perché veramente è uscito con le lacrime agli occhi dalle emozioni che aveva provato. E Luca era uno dei leader, era quello che aveva sempre la battuta pronta, era quello che in campo magari più silenzioso di altri ma bastava uno sguardo per capire che cosa bisognava fare, che cosa voleva che facessimo. Sempre positivo, mai una volta che avesse delle reazioni negative nei confronti né dei compagni né della squadra e ci dava forza perché Luca era un guerriero, un combattente, come poi ha dimostrato in questi ultimi anni e quindi un grande trascinatore. Diciamo che Luca è stata una grande persona, un grande giocatore, mancherà a tanti, obbiettivamente mi manca tanto anche a me.