Argotec, l'Italia nello spazio profondo con due missioni

I volti stanchi ma soddisfatti degli ingegneri che h24 seguono passo passo la missione Dart, la prima di difesa planetaria. Siamo nel Mission Control Center di Argotec, azienda torinese di ingegneria aerospaziale, nata nel 2008. Da allora di strada ne ha fatta, arrivando oggi ad avere 90 dipendenti, che raddoppieranno nel 2023. Il 27 settembre per Argotec sarà un giorno speciale perché all'1.14 la sonda Dart a 12 milioni di chilometri dalla terra si schianterà contro l'asteroide binario Didymos Dimorphos, dal diametro di 160 m con l'obiettivo di deviarne la rotta. Al micro satellite Liciacube, interamente progettato e sviluppato da Argotec rilasciato dalla sonda lo scorso 11 settembre, il compito di raccogliere dati e foto attraverso le sue due telecamere a 55 km di distanza dall'impatto. "A tutti gli effetti sarà il fotoreporter di Dart nei suoi ultimi secondi di vita quando poi Dart si schianterà Licia sarà l'unico portatore delle immagini che poi invieremo a terra nel nostro centro di controllo qui a Torino". "Sicuramente ci aspettiamo di visualizzare la fase di avvicinamento di Dart all'asteroide, per poi andare a caratterizzare anche con delle immagini il cratere quindi come Dart abbia impattato sulla luna di Dydimos e anche la nuvola di detriti che si è generata, a che distanza e con quale angolo rispetto all'incidenza di Dart". Quasi in contemporanea è previsto il terzo tentativo di lancio della missione NASA Artemis 1, che riporterà l'uomo sulla Luna entro pochi anni. A bordo del vettore ci sarà Argomun, quest'altro micro satellite con le stesse dimensioni di Liciacube: 30 cm x 20 x 10 e un'apertura dei pannelli solari inferiore al metro. Nato sempre nei laboratori di Argotec, "Argomun sarà rilasciato dal vettore della NASA SLS Space Launch System che farà un'ispezione visiva in modo completamente autonomo di quella parte del vettore, son due satelliti sviluppati da Argotec e Argotec sarà la prima azienda al mondo ad averne due nello spazio profondo, sono progettati per resistere alle radiazioni dello spazio profondo, quindi un carico di radiazioni molto importante e pensate appunto tutta la tecnologia all'interno di una piccola valigetta 24 ore".