Se le righe di codice che stanno dietro a programmi, siti e applicazioni vi sono sempre sembrate un mistero, l'intelligenza artificiale è qui per provare a risolverlo. Anche l'IA sta imparando a maneggiare i principali linguaggi di programmazione come Java e Python, con cui finora solo gli addetti ai lavori hanno avuto a che fare. Entro sei mesi l'IA sarà in grado di scrivere il 90 % del codice, entro 12 mesi potremmo trovarci in un mondo in cui l'IA scriverà sostanzialmente l'intero codice. A dirlo è Dario Amodei, l'italo-americano a capo di Anthropic, uno dei colossi del settore dell'intelligenza artificiale. Il suo prodotto, il Chatbot Claude, è ad oggi valutato come uno dei migliori sul mercato ed è particolarmente abile proprio nella programmazione. Le parole di Amodei arrivano mentre il New York Times segnala l'emergere di una nuova tendenza, il vibe coding, letteralmente programmare seguendo le vibes, lasciandosi cioè trasportare dalle capacità di lavorazione dell'IA. Per creare un software, un sito, un'applicazione per smartphone, basta dare indicazioni all'intelligenza artificiale usando il cosiddetto linguaggio naturale, senza bisogno di avere conoscenze da programmatore. Il vibe coding in realtà esiste già da diverso tempo nella comunità dei programmatori, ma adesso, grazie a servizi come Cursor, Replit, Bolt e Lovable, la platea di programmatori della domenica si è allargata drasticamente. Restano da capire le potenzialità di questa particolare applicazione dell'intelligenza artificiale. Nel settore c'è chi ha accolto con favore l'innovazione, Trovando positivo l'automatizzazione di alcune mansioni, ma c'è chi rimane scettico. Come tutte le IA che fanno affidamento sul deep learning, infatti, quello che accade tra il prompt, l'input dato all'IA e il risultato finale è spesso un mistero. E tra i compiti più importanti dei programmatori, invece c'è proprio quello di rintracciare le problematiche per poterle risolvere. Il vibe coding quindi come nuova frontiera, se sarà la fine dei programmatori, è un codice ancora tutto da scrivere. .