C’è stato un tempo in cui l’eroe era abbronzato, aveva i baffi biondi e si strappava la maglietta a mani nude. Un tempo in cui bastava un dito puntato, una corsa tra le corde e un leg drop per mandare al tappeto il cattivo di turno. Quel tempo aveva un volto, un nome, e un grido di battaglia: “Whatcha gonna do, brother?” Hulk Hogan non era solo un wrestler. Era il wrestler. Il simbolo di un’epoca in cui il ring non era solo sport, ma mitologia pop. Il servizio di Giuditta Avellina.























