(Cori) “E' una partita difficile perché cominciano le prime piogge, i campi pesanti, quindi vedremo secondo me una partita molto maschia”. “Si parte anche se piove”. “Sì, sì, siamo prontissimi”. “Come stai?”. “Bene, bene”. “Confermiamo?”. “Benissimo, è quello più in forma”. “Domani dobbiamo vincere, dobbiamo vincere a tutti i costi”. “Ti lasciano...”. “Ciao”. “Va bene, ciao”. “Calcio di rigore, calcio di rigore per il Cesena! Trattenuta. Parte Butic, sinistro e il pallone è nell'angolino per il vantaggio del Cesena! 4 sul cronometro”. “Quando vai sul dischetto non devi pensare a nulla, devi avere la testa proprio fredda e mi sono detto: adesso faccio gol, non esiste l'altro. E così è stato”. “Russini con il destro! Simone Rossini!” “Sono azioni che alla fine proviamo, quindi appena ho visto che Franck magari poteva darmi la palla, ho cercato di fare il movimento che magari proviamo durante la settimana e per fortuna me l'ha messa bene e mi sono fatto trovare lì insomma”. “Carlo, sei pronto per l'intervista?”. “No, così non me la fai, andiamo dal barbiere che mi sistema un po'”. “Va bene, andiamo”. “Ciao. Sono Karlo Butic, attaccante, 21 anni. Vengo dalla Croazia”. “Mi sento benissimo proprio con la città, con la gente che sta qua. E poi soprattutto, che è la cosa più importante, con il calcio mi diverto e mi sto trovando alla grande veramente”. “Questo è il barbiere migliore a Cesena se volete venirci”. “Che taglio gli facciamo?”. “Alla Hazard”. “Sono un giocatore d'area, però mi piace molto giocare con i compagni a fare assist, a toccare più palloni possibili, anche fare gol, che è la cosa più importante per un attaccante. Il mister è uno dei più forti che mi ha allenato e sicuramente in Serie C secondo me non trovi un allenatore che è così, che vuole giocare a calcio, che ci fa divertire. E' veramente una cosa importante avere un allenatore così dietro di te”. “Ho parlato con il mister e mi ha detto una cosa che mi ha stupito veramente: che quando hai limiti e arrivi a quella cifra lì, dopo ti fermi. Limiti di goal personali non li ho, però lancio una scommessa: se faccio più di 20 goal vado dal mio amico tatuatore e faccio un cavalluccio al polpaccio”. “Fai un cavalluccio al polpaccio?”. “Sì, il primo tatuaggio”. “Edin Džeko lo guardo sempre, ho voglia di imparare da lui perché mi piace veramente molto”. “Perfetto, grande”. “C'è un derby molto sentito domenica, volevo dire una cosa ai tifosi del Cesena in dialetto romagnolo: dmenga a voj vìnz.