Leonardo da Vinci è uomo da record: l’ultimo l’ha battuto ieri sera a New York. Il suo dipinto, Salvator Mundi, l’unico dei suoi quadri in mano private, è stato venduto all’asta da Christie’s, per 450 milioni di dollari. Più del doppio dei 175 milioni a cui è stato battuto due anni fa Le donne di Algeri, di Picasso, fino a ieri record assoluto per una vendita all’asta. Eppure, pensare che la storia di questo quadro parte da appena 10.000 dollari: a tanto era stato comprato agli inizi degli anni 2000 da un gruppo di galleristi ad una svendita di arredamento antiquariato. Allora era ancora appesantito e coperto da pitture successive, ma dopo un attento lavoro di restauro è venuto fuori questo volto di Cristo che tanto assomiglia alla celebre Monna Lisa, con la sua veste di un blu che ricorda la polvere di lapislazzuli usata dal Maestro per rendere quel colore; e questa sfera trasparente a rappresentare il mondo su cui regna il Creatore, ma anche le geometrie perfette che tanto appassionavano Da Vinci. Fu dunque acquistato da un miliardario russo per 75 milioni nel 2013, per poi essere rimesso sul mercato. Sulla sua autenticità negli anni sono stati sollevati sospetti, divenuti più insistenti negli ultimi giorni. Ci sono dubbi sulla posa del Cristo, stranamente frontale, e non di tre quarti; e poi c’è il collo, piatto, senza le giuste ombre e prospettive di cui Leonardo era invece padrone assoluto, lamentano i più scettici. Voci che però non hanno evidentemente convinto il compratore di ieri sera, che resta anonimo, e ha fatto arrivare la sua offerta per telefono, combattendo per oltre venti minuti per aggiudicarselo.