Abusi minori, Commissione tutela: Chiesa amplii riparazione

In Italia c'è una notevole resistenza culturale nell'affrontare gli abusi. È quello che si evince dal rapporto annuale della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. La Chiesa deve colmare gravi lacune, si legge per adempiere ai propri doveri verso le vittime e i sopravvissuti agli abusi. L'organismo riconosce i progressi della CEI, ma mette in luce come molte diocesi non abbiano risposto al questionario Vaticano, e incoraggia maggiore ascolto delle vittime, meccanismi di denuncia nazionali, e collaborazione con le autorità civili perché dall'ascolto parte tutto. "Oggi segna un altro passo decisivo nel cammino della Chiesa verso la trasparenza e la responsabilità. con la pubblicazione del nostro secondo rapporto annuale offriamo ulteriori indicazioni su come promuovere una cultura della tutela. Desidero ringraziare i media per il loro ruolo indispensabile nel dare voce alle vittime e a sopravvissuti, quando la Chiesa istituzionale non ha saputo ascoltarli, che la Chiesa deve ampliare la sua comprensione della riparazione. Oltre il semplice risarcimento finanziario". Un rapporto franco nel quale si evidenzia la parziale collaborazione della Chiesa italiana dalla ricerca del Vaticano, solo 81 diocesi delle 226 appartenenti alla Conferenza Episcopale Italiana hanno infatti fornito dati in merito. La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori propone poi l'adozione di un protocollo semplificato unitario per la rimozione o dimissione dei responsabili ecclesiastici coinvolti in casi di abuso o anche di negligenza, nel rispetto della privacy e della presunzione di innocenza, ma evitando si legge chiaramente ogni opacità che possa nuocere alle vittime e alla credibilità della Chiesa. La mancata trasparenza prolunga il trauma e ostacola la fiducia. Infine, nelle pagine si evidenzia la necessità di un sostegno economico, psicologico e spirituale per le vittime, con particolare attenzione alla necessità di una comunicazione più trasparente e di assunzioni pubbliche di responsabilità da parte della Chiesa. . .