Sono le 11:00, la marea si sta finalmente ritirando, anche se molto lentamente, dopo aver toccato intorno alle 10:30 una nuova punta massima prevista oggi dal Centro Maree, una punta massima compresa tra 1,30 e 1,40 metri sul medio mare, quindi davvero è un'altra marea eccezionale dopo il disastro della scorsa notte, quando la città di Venezia, come purtroppo sappiamo, alle 23:00 ha dovuto affrontare il secondo livello di acqua alta più alto di sempre dal 1923, 1,87 metri sul medio mare, un livello inferiore solamente a quello della grande alluvione del 1966. I danni sono ingentissimi, incalcolabili. Alle 23:00 di ieri sera l'intera città era completamente allagata. Parliamo di decine di abitazioni completamente invase dall'acqua, con alcune famiglie costrette a lasciare anche le loro case, parliamo di hotel danneggiati e parliamo anche di decine di negozi e ristoranti andati completamente distrutti. Dunque la situazione è davvero molto molto complessa, che la città di Venezia ha affrontato come può. Ma, ripetiamo, i danni sono davvero incalcolabili. Ascoltiamo il sindaco Luigi Brugnaro. “Veramente questa cosa qua era un disastro annunciato. L'anno scorso abbiamo avuto 20 cm in meno, io avevo detto: abbiamo sfiorato il disastro, abbiamo fatto 160 cm. Quest'anno siamo arrivati a 187, a 7 cm dal 1966. Per noi 20 cm è veramente un disastro; sono danni incalcolabili nelle case, nei negozi, nelle attività, oltre ai monumenti e alle opere d'arte. Il tema è che abbiamo avuto proprio... abbiamo rischiato anche l'incolumità. Per fortuna avevamo un piano di sicurezza già attivato, poderoso. Qualcuno mi aveva anche quasi preso in giro perché era troppo importante, ma per fortuna che avevamo messo delle barche grosse a Burano, a Murano. Pellestrina è completa sotto acqua, il mare ha saltato il muretto. Adesso sono dentro una vasca da bagno e stiamo portando con i tir... abbia dovuto tagliare un tir, dividerlo a metà per farlo entrare dentro il ferryboat, perché stanno arrivando tre camion coi generatori e coi gruppi pompe, motopompe, perché le case sono come dentro una bacinella. Il problema sono i lavori del MOSE; dovevamo partecipare, la città deve partecipare a questa cosa del MOSE. Adesso noi chiediamo lo stato di calamità, io e il Presidente Zaia. Il Governo l'ho sentito”. “Ha avuto modo di parlare col Ministro?”. “Sì sì, ci ho parlato ieri sera, ci ho parlato stamattina. Devo dire ci è stato vicino, ci hanno chiamato i Sottosegretari, insomma, c'è una grossa..., per fortuna perché quando ci sono questi disastri o ti dividi o ti unisci; l'unità è la cosa che io auspico”.