Un'aggressione frutto di un'accurata preparazione. È stata definita così la violenza sulla donna colpita in un autogrill il giorno di Santo Stefano, vicino a Firenze. Un piano, insomma, specifico e ben congegnato dall'ex marito, fermato in Friuli. Un'azione criminosa risultata sorretta da un fortissimo risentimento verso la donna, non solo per la separazione, ma soprattutto per aspetti finanziari legati alla gestione di una società immobiliare. Fermato L'uomo con l'accusa di tentato omicidio e calunnia. Da subito ci si è concentrati sugli spostamenti del ex marito, perché da qui sarebbero partiti i preparativi dell'aggressione. Prima il noleggio in Slovenia della macchina con targa slovena, poi la targa italiana attaccata sopra, riconducibile ad una macchina dello stesso modello e colore intestata ad una persona totalmente ignara. Ancora, con la macchina così modificata, l'uomo avrebbe inseguito la donna fino a Cerveteri, dove lei passava le vacanze di Natale con i parenti, e poi sarebbe rimasto in zona fino al giorno della partenza, quando l'avrebbe seguita e poi, con il volto coperto e gli occhiali scuri, l'avrebbe aggredita dopo che le figlie se ne erano andate. Un'aggressione, appunto, studiata nei minimi dettagli, goffa però nella realizzazione, perché lei è riuscita a scappare. Ma anche lui solo dopo aver sostituito la targa italiana con quella slovena. Il suo piano sembrava però perfetto, ma non aveva calcolato la forza e la prontezza dell'ex moglie.