Tutti assolti i sette imputati il giudice monocratico Riccardo Giovanni Porro ha impiegato tre ore per scrivere la sentenza di primo grado del processo per il crollo della Torre campanaria della chiesa di Accumoli provocato dal sisma del 24 agosto 2016. Sotto le macerie persero la vita Andrea Tuccio e la moglie Graziella Torroni assieme ai figli Stefano e Riccardo di otto anni e nove mesi. "Non voglio parlare non voglio, quattro persone, quattro quattro quattro morti, quattro, tutti assolti non ci sono i responsabili, è una vergogna è una vergogna, è una vergogna." "Andremo avanti col ricorso comunque sia, non finisce per noi così qua." Sconvolti i familiari delle quattro vittime che hanno seguito tutto il processo e atteso la sentenza chiedendo giustizia non vendetta. "Mia figlia dopo domani faceva 39 anni, sa cosa significa? Due creature una più piccola dell'altra, non è possibile una cosa del genere." Cinque anni di indagini, 50 udienze, migliaia di pagine di perizie, testimonianze, atti, per la Procura di Rieti il crollo del campanile del 1280 era stato causato dall'incuria, la struttura infatti era stata danneggiata da due precedenti terremoti nel 1979 e quello dell'Aquila del 2009, il giudice ha dato una lettura diversa. "Un tribunale di questa Repubblica ha stabilito che responsabili della morte di questa povera famiglia non è stata la mano di un uomo quanto il sisma che ha interessato quei territori." A processo erano finiti l'ex sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, Matteo Buzzi tecnico incaricato dalla Curia di Rieti per lavori di consolidamento al campanile e altri cinque tecnici del genio civile che in varie vesti, dal 1983 al 2009, si erano occupati dalla torre crollata. Tra 90 giorni le motivazioni poi a quel punto ci sarà il processo di appello.