Tutti sapevano di quell'inchiesta vecchia ormai di 5 anni, ma non certo che gli ordini d'arresto per i fratelli Alfonso ed Enzo Pisicchio fossero già stati firmati. Quella notizia, coperta evidentemente dal segreto istruttorio, viene in qualche modo anticipata la mattina del 10 aprile scorso al ex assessore regionale che subito si dimette da commissario dell'Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione. La decisione così improvvisa ed apparentemente inspiegabile, da insospettire gli investigatori che, circostanza insolita, eseguono gli arresti all'ora di cena. Ecco brevemente ricostruita la vicenda scaturita dal caso Bari che rischia ora di creare non pochi grattacapo, in particolare a Michele Emiliano. Il Governatore pugliese infatti sarebbe stato chiamato in causa proprio da Alfonso Pisicchio, che nel suo interrogatorio avrebbe mostrato agli investigatori lo screenshot del messaggio nel quale proprio il 10 aprile il Presidente, riferendogli di un'improvvisa accelerazione dell'inchiesta, gli imponeva di fatto le dimissioni dall'ARTI. Emiliano al momento non commenta ma dal suo entourage, oltre alla disponibilità a chiarire tutto con i magistrati, trapela anche l'indiscrezione circa l'esistenza di una terza persona che avrebbe di fatto anticipato la notizia degli arresti. La vicenda assumerà contorni più chiari la prossima settimana, che si preannuncia delicata anche sul piano politico. Emiliano, alle prese con il rimpasto di giunta in posto proprio dagli scandali giudiziari, vede ora a rischio la maggioranza nel consiglio la cui seduta del 23 aprile è stata rimandata su richiesta del PD tra le proteste delle opposizioni.