I libri di testo per la scuola negli anni ci hanno raccontato che fra le righe, i nostri bambini possono trovare insegnamenti ben poco edificanti. L'ultima polemica arriva dal manuale di letture Le avventure di Leo, per la seconda elementare. È qui che si raccolgono i desideri degli alunni che rientrano in classe dopo il virus ed è qui che insieme a quelli più innocenti tipo vorrei andare in giardino per la ricreazione, si vede un bambino, nero, che dice "quest'anno io vuole imparare italiano bene" una frase ritenuta razzista e dannosa, che rimarca le carenze e non le potenzialità dei bambini, ma solo l'ultima di una lunga serie. Si va dal libro per le vacanze in cui, per ripassare l'alfabeto, si trova A come accetta tutti voglio dare in testa, B come bastonata che arriva sulle gambe, al testo in cui nel commentare la nascita di una bambina si legge "è femmina? Mi spiace, bisogna sapersi accontentare", fino a quello per le medie, dove Lucia è troppo grassa per indossare una minigonna. Testi che rischiano di vanificare il lavoro della scuola dove i bambini dovrebbero essere educati al rispetto e all'uguaglianza, testi che entrano in classe sempre più interculturali in cui bambine e bambini nati e cresciuti in Italia hanno colori diversi, famiglie miste o adottive. Per fortuna in mezzo ci sono loro, i bambini che non guardano il mondo con gli occhi degli adulti.