"Qua siamo proprio di fronte alla macchina termica, il cosiddetto forno che deve andare ad alte temperature, quindi circa 1200 gradi." Qui l'argilla cuoce per diventare piastrella, il macchinario che lo permette è quello che consuma più energia, nelle aziende della ceramica. Il gas che scorre in queste tubature non è mai stato così prezioso, il suo prezzo sul mercato internazionale è aumentato molto velocemente dopo l'estate; ora rischia di mettere in crisi un settore in grande crescita, numeri che superano quelli del pre pandemia, fatturato stimato quasi 6 miliardi di euro nel 2021, + 12% rispetto al 2019 i dati di Confindustria ceramica. "Negli ultimi anni la media del costo del gas si era attestata intorno ai 0,20 Euro al metro cubo considerando l'intero anno, ci siamo trovati a dicembre che ha raggiunto delle quotazioni di 1,80 Euro al metro cubo, quindi dieci volte tanto e adesso è leggermente calata intorno ai 0,90 euro, ma parliamo sempre di quote incredibili, quindi di cinque volte tanto il costo del gas che noi pagavamo solitamente." Sassuolo, il principale distretto della ceramica; qui si concentra l'80% della produzione italiana, 20000 addetti, il doppio con l'indotto, la manutenzione ferma i macchinari ogni anno per due settimane in questo periodo, ma stavolta il rischio è che lo stop si prolunghi. "A queste condizioni è impossibile produrre, è per questo che noi auspichiamo, veramente, un intervento molto importante del governo e delle istituzioni. Adesso anche col piano europeo dove arriveranno parecchi miliardi di Euro bisogna che investono nel riattivare, nella riattivazione di escavazione di gas e di estrazione di gas per accompagnare la transizione energetica nei prossimi, nei prossimi decenni." "Se questo intervento non dovesse arrivare In tempi rapidi qual' è il rischio?", "In quel caso si penserà di prolungare la chiusura, parliamo di ceramica, ma questo vale per le acciaierie, vale per le cartiere, vale per gli alimentari, vale per tanti settori che poi sono concatenati su di loro; quindi veramente si rischia, paradossalmente, di rimanere anche senza generi alimentari sugli scaffali dei nostri grandi magazzini.".