Corpi nelle valigie, condannata Elona Kalesha

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1 anno fa

Elona Kalesha ascolta, senza tradire alcuna emozione, il verdetto della Corte d'Assise di Firenze che la condanna a 30 anni per il duplice omicidio dei coniugi Sphetim e Teuta Pasho. "Dichiara Kalesha Elona colpevole dei reati a lei ascritti". È il primo grado di giudizio che risolve l'enigma dei corpi nelle valigie. Nel dicembre del 2020 il loro ritrovamento, vicino al carcere di Sollicciano, quando il tempo aveva già cancellato ogni possibile traccia dell'omicidio commesso 5 anni prima. Ma anche i processi indiziari possono risolversi con delle condanne. "I processi indiziari hanno sempre delle tessere mancanti, altrimenti non si chiamerebbero così. Ci attendevamo anche questa pena, quindi siamo del tutto in linea con la decisione della Corte d'Assise di Firenze". Non c'è infatti il DNA, nessuna prova incontrovertibile del delitto nell'appartamento preso in affitto per i genitori del fidanzato proprio da Elona Kalesha. La donna avrebbe ucciso i coniugi Pasho per impedire che la coppia rivelasse al figlio che lei aspettava un bambino da un altro uomo. Kalesha avrebbe abortito nel 2015, poco prima della scomparsa e della scarcerazione dell'ex, Taulant, inizialmente indagato. L'uomo è presente in aula insieme alle sorelle, occhi lucidi e nessuna voglia di parlare. Un familiare si spoglia e mostra una maglietta con la foto delle vittime. "Sarete sempre nei nostri cuori", c'è scritto, mentre la polizia penitenziaria riporta in carcere Elona Kalesha. Colpevole. Lo dicono Taulant, il suo ex, e ora anche una condanna.