Il Governo conferma il rientro a scuola senza slittamenti e in presenza ma cambia le regole per cercare di tenere sotto controllo la pandemia. "In classe e in sicurezza" spiega il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Ma lo sforzo di fare sintesi tra queste due esigenze lascia preoccupati quanti, istituzioni locali e personale della scuola, nei prossimi giorni dovranno tradurre in pratica le disposizioni dell'Esecutivo. Le nuove norme sono state modulate sulla base dell'età e quindi del diverso grado di vaccinazione degli alunni. Per i più piccoli della scuola dell'infanzia che non sono vaccinabili e non possono indossare le mascherine restano le disposizioni più rigorose. Per le scuole primarie, le elementari, il Governo ha deciso di seguire la linea della prudenza, vista al momento la bassa percentuale di vaccinati. Con un caso positivo si resta in presenza con un test antigenico molecolare da eseguire subito e un altro da ripetere dopo 5 giorni. Ma con due casi positivi tutti gli studenti vanno in Dad per 10 giorni. Vediamo ora la situazione più complessa, quella che riguarda le scuole secondarie, cioè medie e superiori. Con un caso di positività si resta tutti in presenza con mascherine FFP2 e autosorveglianza. Con due casi positivi si applica invece una differenziazione: va in Dad chi non è vaccinato e chi ha concluso il ciclo vaccinale primario o è guarito da più di 120 giorni, gli altri invece possono continuare a seguire le lezioni in presenza con autosorveglianza e FFP2. Con tre casi positivi Dad per l'intera classe per 10 giorni. Quali sono allora i possibili punti deboli di questo piano che agita Regioni, ASL e mondo della scuola? Detto che alcuni contestano, in quanto discriminatoria, la distinzione tra alunni vaccinati e non, a preoccupare è soprattutto la fattibilità dell'autosorveglianza. "Io avevo lanciato la proposta di mettersi in Dad fino al primo febbraio, sostanzialmente due-tre settimane, e in questo periodo, diciamo, intervenire da un lato per aumentare di molto la percentuale di alunni vaccinati, perché non dimentichiamo che tra i 5 e gli 11 anni i vaccinati sono solo l'11-12%, e due: distribuire le mascherine FFP2 a tutti. Aggiungo, la terza proposta era quella di effettuare, fino al primo febbraio, faccio per dire, o comunque al giorno in cui sarebbero iniziate le lezioni in presenza secondo questa nostra ipotesi, una massiccia campagna di testing". Per rendere più efficace e rapido il tracciamento, andato in tilt con la risalita dei contagi, il Governo ha messo a disposizione del Commissario Figliuolo oltre 92 milioni per i test antigenici rapidi gratuiti.