Come convivere con una variante che sì, corre velocissima, contagia anche i vaccinati ma, che dal vaccino, è resa molto meno grave e letale? É il dibattito aperto: la riflessione comune in atto all'interno della comunità scientifica considerare o meno il covid alla stregua di un influenza. Dobbiamo valutare l'evoluzione da una situazione di pandemia verso quella di una malattia endemica dichiara il premier spagnolo Sanchez che, seppur non indicando date precise o misure specifiche aggiunge, monitoreremo l'evoluzione in modo simile a quanto si fa con l'influenza comune. Prima o poi tutti anche i vaccinati con la dose booster finiranno per contagiarsi, afferma il consigliere di Joe Biden per il covid Anthony Fauci, ma non finiranno in ospedale e non moriranno. A pagare il prezzo più alto aggiungere saranno i non vaccinati che in un paese come gli Stati Uniti si traduce in 65 milioni di persone a rischio, tra chi non vuole e chi non può vaccinarsi. Ottimista ma molto cauto il Governo italiano, nell'attesa prima di cambiare strategia di raggiungere il picco dei contagi tra fine gennaio e metà febbraio, di avere certezza che omicron faccia davvero meno male. Siamo in attesa di evidenze scientifiche che in questo momento non abbiamo, dice il consigliere del ministro Speranza, Ricciardi. Dall'EMA, l'Agenzia Europea del Farmaco intanto, arriva il via libera ai vaccini aggiornati per la variante che potrebbero essere disponibili in aprile-maggio e mentre il capo della strategia vaccinale dell'EMA propone una discussione globale sulle nuove dosi e sul booster ripetuto ogni 3-4 mesi, il direttore regionale per l'Europa dell'OMS Kluge lancia l'allarme sulla velocità di diffusione di omicron in Europa.























