Le foto segnaletiche sono state diramate a tutte le forze di polizia che stanno cercando i tre detenuti evasi dal carcere minorile Beccaria di Milano. Due di loro sono riusciti a fuggire nel primo pomeriggio di domenica. Sono due fratelli di 16 e 17 anni, nati in Italia da genitori marocchini, accusati di rapina. Avrebbero scavalcato il muro di cinta eludendo i sistemi di videosorveglianza. A giugno, il più piccolo dei due fratelli, era riuscito a fuggire per poche ore, venne intercettato su un treno regionale a Gallarate. Il terzo detenuto è evaso invece in serata, mentre gli agenti erano impegnati nelle ricerche degli altri due. Tutti e tre hanno sfruttato quel pizzico di libertà in più concessa ai detenuti del gruppo cosiddetto ‘avanzato’, soggetti a meno restrizioni. Per il carcere milanese è stata un'estate segnata dalle rivolte, l’ultima poco più di una settimana fa. Nell’ottica di ripristinare l’ordine interno dell’istituto è arrivato un nuovo comandante della polizia penitenziaria e altri 7 agenti penitenziari. "Massima comprensione per i ragazzi trattamento ma anche una ferma reazione composta e nel perimetro rigoroso della legge contro atti delinquenziali assolutamente intollerabili". Sullo sfondo l’inchiesta della Procura di Milano che lo scorso aprile portò all’arresto di 13 agenti della penitenziaria, alla sospensione di altri 8, tra cui l’allora comandante, e l’iscrizione nel registro degli indagati di 2 ex direttrici del Beccaria. Le accuse sono maltrattamenti, torture, lesioni e falso. Per il sindacato la situazione è fuori controllo. "Con questa struttura che abbiamo adesso c'è solo da attendere. Fra quindici giorni siamo qui ancora a parlarne".