Venti interventi di canadair ed elicotteri dello Stato contro i quarantadue di venerdì e i circa cinquanta di giovedì, la giornata che finora ha fatto registrare il massimo delle domande del 2017: 850 interventi dei Vigili del fuoco in tutta Italia. Il numero maggiore di roghi si è verificato in Sicilia. Seguono la Calabria, la Puglia, il Lazio e la Campania. In Gallura, in Sardegna, un nuovo incendio ha interessato l’area di San Teodoro. Il rogo è stato domato rapidamente grazie all’intervento di uno dei canadair impegnato nelle operazioni di bonifica di Alà dei Sardi, dirottato sulla zona dal Centro aereo unificato della Protezione civile con sede a Roma. Anche in Liguria sono divampati incendi. La strada statale Aurelia è stata chiusa per una serie di roghi, intorno a mezzogiorno di ieri, fra Arenzano e Vesima, nel Levante di Genova. Soltanto nel pomeriggio l’ANAS ha potuto riaprire la viabilità. Secondo una stima fatta da Legambiente, fra metà giugno e metà luglio sono andati in fumo 26.000 ettari di bosco, ossia, in un solo mese, il 93,8% di tutti quelli che sono bruciati nel 2016. Se sicuramente studi internazionali dimostrano come la principale causa dei roghi è la combinazione di temperature elevate con l’aridità del suolo, fattori aggravati dai cambiamenti climatici in atto, è ormai certo che molti degli incendi divampati nei giorni scorsi, soprattutto in Sardegna e Campania, sono di origine dolosa. Tre le inchieste aperte solamente sui roghi che hanno mandato in fumo oltre 100 ettari di bosco sul Vesuvio. Gli uomini del Corpo forestale hanno avviato una minuziosa attività ispettiva e di verifica su tutti i focolai divampati nei giorni scorsi nel centro sud, che potrebbe portare presto a sviluppi importanti.