Chiusa al pubblico per quasi vent'anni, La Casa dei Vettii riapre in tutto il suo splendore. Probabilmente la casa più sfarzosa del Parco Archeologico di Pompei. 1100 metri quadri nei quali si intrecciano eros e mito. Pitture raffinate del cosiddetto quarto stile, scene mitologiche ma anche riferimenti alla vita quotidiana e pitture erotiche a testimonianza della stratificata e complessa società pompeiana e romana. "È la casa di due ex schiavi liberti che hanno fatto un'ascesa pazzesca sociale, sono divenuti parte dell'elite di questa città, dunque hanno una storia che racconta qualcosa di Pompei ma anche dell'impero romano e di quell'epoca storica". All'inaugurazione ci sono anche il Ministro della Cultura, San Giuliano, e il direttore generale dei musei Massimo Osanna, che è stato direttore di Pompei fino al 2020. "Pompei rappresenta un unicum mondiale ed è un luogo dove noi tocchiamo con mano il valore della nostra cultura. Valore certamente storico, filosofico, valore antropologico ma anche un potenziale un grande valore economico della nostra cultura". La gestazione di questo restauro è stata lunga e complessa e ha riguardato gli aspetti strutturali ma anche quelli relativi alle pitture, dalle quali si sono dovute cancellare le tracce di un vecchio restauro, realizzato con uno strato di cera che non era adatto. Oggi brillano di nuova luce. "La cosa veramente affascinante è che queste queste opere d'arte non sono in un museo ma sono in una città, in una casa che aveva anche degli ambienti senza affreschi, aveva una cucina, aveva una stanza forse dedicata alla prostituzione. Dunque vediamo un po' anche i contrasti, le tensioni, la stratificazione sociale dell'epoca".