"Ciao papà, in questi giorni abbiamo provato a cercare tante parole per tentare di raccontarti e restituire un ritratto quotidiano staccato dai tuoi impegni lavorativi. La verità è che non ci sono riuscito, perché la tua spontaneità e i tuoi modi di fare sono sempre stati autentici con tutti, in tutti i contesti, in tutte le situazioni. D'altronde quando incontravi qualcuno per strada, nel quartiere, oltre a buongiorno e buonasera esclamativi evviva, evviva, come se anche solo l'incontrarsi fosse già una vittoria". "Caro papà vogliamo ricordarti con le tue parole, quelle del tuo ultimo messaggio di poche settimane fa, che sono parole di speranza. In questo anno abbiamo ascoltato il silenzio del pianeta, abbiamo avuto paura ma abbiamo reagito costruendo una nuova solidarietà, perché nessuno è al sicuro da solo. Abbiamo visto nuovi muri e i nostri confini, in alcuni casi, sono diventati confini tra morale e immorale, tra umanità e disumanità. Muri eretti contro persone che chiedono riparo dal freddo, dalla fame, dalla guerra, dalla povertà".























