"Tragediaia. Non c'è un'altra parola per dire che c'è". Poche drammatiche parole di Ali Suliman, cugino di Janan e Taeb Suleiman. La prima è tra le quattro vittime dello schianto della funivia sul Faito. Il secondo è l'unico superstite ricoverato all'ospedale del Mare di Napoli. I due fratelli, arabi con cittadinanza israeliana, 23 anni lui, 25 lei. Lei farmacista, lui all'ultimo anno ingegneria erano venuti qui per visitare le bellezze della Campania. Taeb è stabile, ma resta in prognosi riservata, racconta uno zio. "L'ho visto è in sedazione. La situazione stabile, per fortuna ha fatto diversi interventi, sono ottimisti, ma non si sa la prognosi, quanti giorni, può essere due settimane, un mese, 10 giorni, non si sa". La famiglia teme ci siano state negligenze e chiede di fare luce. "Tanti turisti vengono da Israele, tantissimi, dalla Palestina, da Israele, dal Medio Oriente, perché amano l'Italia. L'idea che ci sono queste mancanze, a me mi tocca il cuore. Ma non solo per lei perché è morto anche un signore di qua del posto, altri due turisti. Insomma quando uno va a fare il turista vorrebbe avere un po' più di sicurezza". "Vedremo le indagini che cosa tireranno fuori perché sicuramente c'è stata una forte negligenza. Si deve assolutamente accertare, vedremo che cosa emergerà dalle indagini, siamo fiduciosi e la famiglia chiede giustizia e merita giustizia". Intanto le indagini proseguono pool e si va verso una super perizia, come nel caso dell'incidente della funivia del Mottarone. La squadra mobile di Napoli ha sequestrato una grande quantità di documenti, almeno 15 faldoni inerenti proprio controlli e manutenzione. Gaia Bozza, Sky TG 24, Torre Annunziata, Napoli. .