È stato l'ultimo ad uscire dal municipio in fiamme, perché voleva prima essere certo che tutti fossero in salvo e questo gli è costato la vita. Oggi nessuno esita a definire eroe Emanuele Crestini, il sindaco di Rocca di Papa, morto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dopo dieci giorni di ricovero, a seguito dell'esplosione che lo scorso 10 Giugno ha devastato la sede del comune. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso profondo dolore, indicando Crestini come un esempio di coraggio, di altruismo e di generosità nei confronti dei suoi concittadini. Cordoglio è stato espresso anche da tutto il mondo politico e istituzionale. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha proposto il conferimento di una medaglia d'oro al valor civile. Mentre ieri a Montecitorio, prima dell'esame degli ordini del giorno, Il Presidente della Camera, Roberto Fico ha invitato l'aula ad osservare un minuto di silenzio, in ricordo del primo cittadino. All'amministrazione comunale di Rocca di Papa, colpita dalla tragedia, è stato offerto supporto dal Sindaco di Roma, Virginia Raggi che ha disposto l'invio di personale di Roma Capitale, su base volontaria, che collaborerà alle attività connesse all'erogazione di servizi ai cittadini. Crestini, che avrebbe compiuto 47 anni solo tra pochi giorni, è la seconda vittima dell'esplosione, causata da una fuga di gas. Domenica scorsa era morto anche il suo delegato Vincenzo Eleuteri. Si fa più grave quindi la posizione dei tre iscritti sul registro degli indagati dalla Procura di Velletri che ora contesta anche il duplice omicidio colposo, oltre a disastro colposo e lesioni.