L'ultimo tra i condannati a vedere il carcere, Matteo Messina Denaro, ha svolto un ruolo fondamentale nell'attentato dei Georgofili. Fu lui a individuare l'obiettivo a Firenze, lui a fissare a Prato la base logistica. E proprio a Prato dirige la Procura Giuseppe Nicolosi, 30 anni fa nel pool istituito per le stragi. A chi si chiede perché è stato necessario così tanto tempo, il Procuratore Capo da una lettura storica: "La presenza è potenza dicono i mafiosi, quindi non si è mai visto un mafioso di rango latitante lontano dai territori di origine". "Avrà fatto anche una riflessione, diciamo, su quale potrà essere adesso la struttura di Cosa Nostra, no? Dopo l'arresto di un boss così così importante". "Sicuramente ci saranno dei nuovi assetti, e quindi probabilmente, secondo quello che è l'esperienza di Cosa Nostra, saranno un nuovo capo palermitano". "La mafia è sconfitta secondo lei oggi?" "Ma diciamo che con l'arresto di Matteo Messina Denaro si è concluso sicuramente un ciclo, il ciclo della mafia stragista. C'è un altro tipo di mafia, qui recentemente a Prato abbiamo fatto un'indagine che riguarda appunto il riciclaggio di ingenti capitali che provenivano proprio dalla famiglia mafiosa di Brancaccio". "Matteo Messina Denaro è anche il custode di quella stagione stragista della mafia. Secondo lei parlerà un giorno?" "Questo non lo potremo mai sapere, se non nel giorno in cui effettivamente dovesse parlare. Sicuramente lui è a conoscenza delle dinamiche e della genesi del progetto stragista in continente, era a strettissimo contatto con Giuseppe Graviano che era, di questa fase diciamo il cervello, quindi potrebbe essere a conoscenza di quello che ancora indagini e processi non hanno svelato".