Operatori umanitari che intrattengono i più piccoli, ragazzini che giocano sulle assi di legno del ponte di una nave come fossero nel cortile di una scuola. Istantanee che dal cuore del Mediterraneo, restituiscono le immagini di uomini, donne, alcune sono incinte, famiglie con bambini, alcuni sono neonati, fuggiti dalla Libia e salvati da naufragio in acque internazionali, il 18 ottobre, da allora sono in attesa, sulla Ocean Viking, di poter sbarcare in un luogo sicuro, che non può essere un porto libico in cui tra guerre e detenzione nei centri, Lager, la vita dei migranti è ogni giorno a rischio, ribadiscono SOS Mediterranee e Medici senza frontiere. Ogni giorno che passiamo ad aspettare senza avere nessuna risposta è sempre più difficile. È difficile per loro, è difficile per noi che non sappiamo più cosa dirgli, tranne che non li riporteremo in Lidia. Questa è l'unica risposta che possiamo dargli. Le condizioni stanno peggiorando perché ormai sono 10 giorni che viviamo su una nave. Chiediamo all'Europa di facilitare questo processo di sbarco per offrirci un porto dove poter sbarcare queste 104 persone. Oltre 104 migranti, tra cui 40 minori da 10 giorni a bordo della Ocean Viking in mare c'è anche l'Alan Kurdi di Mediterranea con le 90 persone salvate sabato nel corso di un'operazione ad altissima tensione, durante la quale, come dimostrano queste immagini, l'equipaggio ha ricevuto minacce e colpi d'arma da fuoco partiti da una motovedetta libica. La Marina libica, nega di aver dato l'ordine di aprire il fuoco. Chi fosse a bordo del mezzo da cui sono partiti gli spari, resta un mistero.