Un proiettile in una busta anonima spedita all'indirizzo di Antonio Conte e nei confronti dell'allenatore dell'Inter, scatta la vigilanza dinamica, il livello più basso di tutela. Al momento l'ipotesi prevalente sarebbe l'azione di un mitomane. Dunque nulla che faccia pensare ad ambienti criminali o a qualche frangia del tifo violento. Un livello di rischio ritenuto molto basso, ma da non sottovalutare completamente. Ecco perché la Prefettura di Milano, in via precauzionale, ha disposto il passaggio in strada con maggior frequenza di pattuglie di polizia e Carabinieri intorno allo stabile dove vive l'allenatore e agli uffici della società nerazzurra. Vigilanza in strada rafforzata sia di giorno che di notte. Nella busta un solo proiettile e una serie di minacce, spedita direttamente al club nerazzurro, che ha poi provveduto a rivolgersi alle autorità competenti. Reperti che saranno sottoposti al vaglio di accertamenti scientifici per cercare di risalire all'identità dell'anonimo nell'inchiesta aperta dalla procura di Milano per minacce aggravate e detenzione di munizioni, al momento contro ignoti. L'indagine è coordinata da Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese. L'ex allenatore della Juventus e della nazionale è passato alla guida della squadra nerazzurra dalla scorsa estate, vive una stagione esaltante con l'Inter, protagonista di un ottimo inizio di campionato seconda in classifica e a un punto dalla capolista. Un successo che forse sta esponendo Antonio Conte, già personaggio pubblico molto noto, alle mire ossessive di uno squilibrato.