Per capire quanto sia delicata e preoccupante la situazione all'interno dello stabilimento Stellantis di Mirafiori basta questo dato: nella storia della fabbrica, fondata 85 anni fa, non c'era mai stato uno sciopero unitario di tutte le sigle sindacali presenti nel sito, ora invece si farà, entro la prima metà di aprile, con un corteo che attraverserà le vie del centro di Torino per arrivare davanti ai palazzi delle istituzioni a presentare queste richieste. "Noi abbiamo bisogno di 4 cose: nuove produzioni di auto che arrivino a 200mila unità, una missione per i 6000 impiegati che ci sono all'interno di Mirafiori, nuove assunzioni e poi un piano di infrastrutturazione della città con palline di ricarica e produzione di energia tramite il fotovoltaico per attirare nuovi produttori, oltre a Stellantis, in una città che può ancora dare molto per l'automotive e che guarda al futuro con l'elettrificazione dei veicoli". I sindacati chiedono il rilancio di tutto il settore auto del torinese, in declino negli ultimi tre lustri, con Mirafiori in cassa integrazione da 17 anni dopo dopo le stagioni floride del 2006 e del 2007, con sei modelli e quattro linee produttive che funzionavano su tre turni, oggi l'unica auto che si produce in questa enorme fabbrica, che ha fatto la storia industriale d'Italia è la 500 elettrica. "Voi avete l'impressione che Stellantis stia dismettendo il sito di Mirafiori?" "È una certezza, 15 anni fa a Mirafiori lavoravano più di 20mila persone, adesso sono 12mila, si producevano 218mila autovetture, adesso nella media degli ultimi anni 50mila e poi l'età media dei lavoratori è altissima, 56-57 anni. Chiediamo le assunzioni perché se non ci saranno le assunzioni lo stabilimento fra 7-8 anni si spegnerà da solo, in quanto tutti andranno in pensione".