La paura, la tachicardia, gli abusi sessuali mentre erano nel laboratorio dell'università. 6 sono le vittime identificate: studentesse di biologia dell'università Federico II di Napoli ma potrebbero esserne molte di più. Abusi che sarebbero stati perpetrati per un lungo periodo di tempo. Il primo episodio denunciato risale addirittura al 2012: un tecnico di laboratorio di 64 anni, già sospeso tempo fa dall'ateneo, si trova agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale continuata e aggravata, per essere stata commessa in un luogo di istruzione. Al termine dell'inchiesta della Procura di Napoli, il PM Raffaello Falcone. Il tecnico avrebbe avvicinato dapprima le vittime carpendone la fiducia, per poi trattenerle con una scusa come informazioni sulle lezioni e molestarle. Ad un certo punto, l'anno scorso, una di esse ha trovato la forza di denunciare. Federica Manzoni rappresentante degli studenti ci racconta quel periodo. La prima testimonianza è stata di una ragazza che mi ha contattata ed è stato il vero primo grido d'aiuto. Poi, successivamente, a questo grido d'aiuto tramite tutti i rappresentanti abbiamo raccolto altre testimonianze che ci hanno portato, appunto, a scoprire che non era soltanto lei che aveva necessità di alzare la voce in questo senso ma c'erano molte ragazze, molte vittime che per l'appunto avevano questa necessità. Sui canali social, i rappresentanti del corso di biologia invitavano le studentesse a denunciare; su questo documento vedete 15 testimonianze, delle quali molte anonime, che sono arrivate dopo i post e altre ne stanno arrivando dopo la notizia dell'arresto.























