L'indagine ha consentito di evidenziare gli assetti organizzativi e le dinamiche interne di numerose strutture della 'ndrangheta operanti nel vibonese, e facenti capo alla potente cosca dei Mancuso di Limbadi, e di confermare ancora una volta l'unitarietà della 'ndrangheta. Gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso e di numerosi altri reati, tra cui omicidi e tentati omicidi, estorsioni, usura, traffico di stupefacenti, ma vengono contestati anche reati di fittizia intestazione di beni e riciclaggio per condotte che hanno portato le strutture mafiose a controllare o a gestire direttamente, o per interposta persona, numerose società, che sono state sottoposte a sequestro, con i relativi beni aziendali, per un valore complessivo di 15 milioni di euro.