Due uomini, padre e figlio, sono stati fermati dalla polizia a Palermo. Sono ritenuti gli autori della sparatoria che, ieri sera, ha provocato la morte di Giancarlo Romano, 37 anni, pregiudicato, ed il ferimento di Alessio Caruso che adesso, dopo un delicato intervento chirurgico, lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale Bucchieri la Ferla di Palermo. L’agguato è avvenuto in via XVII Maggio, nel popolare quartiere Sperone. Romano e Caruso sono stati raggiunti da diversi colpi. Il primo è morto sul colpo, l’altro ce l’ha fatta. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli agenti della squadra mobile, i due sono stati inseguiti fino a dentro il vicolo dove poi sono stati esplosi i colpi di arma da fuoco. Gli agenti hanno immediatamente iniziato a raccogliere le testimonianze, ma in molti hanno dichiarato di non aver visto nulla. Qualcuno però avrebbe fornito agli investigatori qualche dettaglio sugli autori dell’agguato. Dopo qualche ora sono arrivati i fermi. Uno dei due uomini rintracciati dalla polizia era a casa, con una ferita di arma da fuoco ad una gamba. L’agguato, secondo gli inquirenti, sarebbe da inquadrare in un regolamento di conti per questioni legate alla gestione del mandamento criminale. Giancarlo Romano era nipote di Antonio Lo Nigro, storico boss della famiglia mafiosa di Corso dei Mille che, dopo aver scontato la sua pena, era tornato a comandare affiancato proprio dalla vittima dell’agguato.