"Apprezziamo il coraggio e le parole della madre di Valeria Del Grosso, ma vogliamo sia fatta giustizia." La famiglia del ventiquattrenne ucciso il 23 ottobre a Roma, risponde così, con poche righe diffuse dagli avvocati, alle parole di Giovanna Proietti, la madre di uno dei due ventunenni in carcere da una settimana con l'accusa di avere sparato al personal trainer Romano. I genitori di Luca Sacchi chiedono giustizia e la macchina della giustizia sta facendo i suoi passi. Il pubblico Ministero, Nadia Plastina la prossima settimana ha intenzione di risentire una ad una le persone che hanno avuto un ruolo in questa vicenda, a cominciare dai testimoni. Perché evidentemente ci sono cose che non quadrano. Tra le persone che gli inquirenti vorranno ascoltare c'è l'amico ritrovato, dopo gli anni del liceo. Un ex compagno di classe di Luca Sacchi, pregiudicato per reati di droga, che era presente nel pub e che avrebbe gestito secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, la trattativa con i pusher. Secondo quanto detto ai Carabinieri da un ragazzo che era andato al pub, davanti al quale è avvenuta l'aggressione, la sera del 23 ottobre per gestire la vendita di erba, già alle 21:30 l'ex compagno di scuola di Luca aveva avuto contatti con gli spacciatori. Una volta sentito dagli inquirenti però, l'amico della vittima, ha negato di conoscere il ventunenne in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Eppure è stato lui, stando alle testimonianze, a fare da anello di congiunzione. Luca che ruolo avrebbe avuto? Anastasia la sua ragazza, quanti soldi teneva nello zaino? L'emissario di Del Grosso ha parlato di due mazzette da 20 e da 50 euro. Ma i soldi sono spariti e soprattutto nessuno sa quanti fossero in totale, se non lei, la ragazza di 25 anni che la prossima settimana potrebbe essere ascoltata dalla pm, dopo giorni di illazioni e ricostruzioni spesso lontane dalla realtà.