È durata poco più di 4 ore l'udienza preliminare davanti al Gip di Palermo per decidere se rinviare a giudizio il leader della lega Matteo Salvini che viene accusato del reato di abuso d'ufficio e sequestro di persona nei confronti di 147 migranti. I fatti risalgono all'agosto del 2019, all'epoca Salvini che era Ministro dell'interno negò un porto per lo sbarco alla nave Open Arma dell'ONG spagnola che aveva soccorso i migranti al largo della Libia. Solo dopo diversi giorni e l'intervento la Magistratura di Agrigento che dopo un sopralluogo sulla nave dispose il sequestro della stessa e lo sbarco dei migranti, la situazione di stallo trovò soluzione. Per Matteo Salvini e per il suo collegio di difesa la nave sarebbe dovuta andare in Spagna. Il leader del Carroccio al termine dell'udienza ha ribadito le stesse parole pronunciate a Catania qualche settimana fa, dove rischia di essere processato per lo stesso reato nell'ambito di una vicenda analoga. L'ho fatto e lo rifarei, ha detto. Sono qua assolutamente tranquillo, anzi orgoglioso di quello che ho fatto. Ricordo che durante il mio mandato al Ministero abbiamo dimezzato il numero di morti e dispersi nel Mar Mediterraneo, i morti e dispersi aumentano quando tornano ad aumentare le partenze e gli sbarchi. Siccome il tempo è galantuomo, mi spiace solo per il costo che la cittadinanza italiana sopporta per questi processi e per il tempo che faccio perdere alla magistratura e a voi, però sono assolutamente felice di quello che ho fatto e di quello che quando gli italiani potranno tornare a votare, tornerò a fare. Intanto è stata ammessa la costituzione di 18 parti civili. Tra loro cinque migranti che adesso si trovano in Germania, che hanno denunciato l'allora ministro. L'udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 14 gennaio per l'acquisizione di alcuni documenti e al successivo 20 marzo.