I calciatori arrivano uno dopo l'altro alla Continassa, quartier generale della Juventus, prima dell'allenamento c'è il discorso motivazionale e di prospettiva alla squadra intera del neo eletto presidente Gianluca Ferrero e dell' Ad Maurizio Scanavino che a quattro giorni appena dall'insediamento si trovano a fronteggiare la prima emergenza pesantissima, una penalizzazione di 15 punti, immediatamente esecutiva in classifica, e la riapertura del processo sportivo che in primo grado, il 27 Maggio scorso, aveva visto la società bianconera prosciolta da ogni accusa sul caso plusvalenze così come altri otto club. Venerdì sera invece a Roma dopo quasi cinque ore di Camera di Consiglio, la Corte federale d'Appello della FIGC ha accolto la richiesta del capo della Procura federale Giuseppe Chinè, non solo riaprendo il procedimento in virtù delle novità emerse dall'inchiesta Prisma della Procura di Torino, sia sulle plusvalenze che su altri illeciti, come il falso in bilancio, ma ha inasprito le pene richieste da nove a quindici punti di penalizzazione, appunto, e trenta mesi di inibizione a Fabio Paratici, ex direttore sportivo della società bianconera ora al Tottenham, due anni per Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene rispettivamente ex presidente e ad, 16 mesi a Federico Cherubini attuale ds e 8 mesi a Pavel Nedved ex vice presidente e ad altri 6 dirigenti. "Una mazzata che ha di colpo fatto scivolare la squadra dal terzo al decimo posto in classifica, a ben dodici punti dalla zona coppe europee, che è il risultato minimo anche da un punto di vista economico per una società come la Juve." Che con un comunicato ha reagito alla decisione annunciando sin da subito il ricorso al collegio di garanzia della FIGC dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, definita una palese disparità di trattamento ai danni della società e dei suoi tesserati, con i tifosi che restano comunque accanto alla squadra. "E la squadra resta, poi i dirigenti, società, giocatori, cambiano però la squadra si tifa sempre." "Ce lo meritiamo, è sbagliato ma hanno sbagliato.".