La terribile eruzione del Vesuvio, nel 79 dopo Cristo, travolse tutto. Ma quella stessa eruzione per le sue modalità permise la conservazione, che appare miracolosa, di reperti di legno. Ed è un viaggio nella vita di quel tempo la mostra 'Materia - Il legno che non bruciò ad Ercolano' che si può visitare alla Reggia di Portici. Si entra così nell'officina, nella quale gli attrezzi di quel tempo dialogano con quelli Ottocenteschi. Una perizia che risale proprio all'epoca Romana. Qui, invece, si possono ammirare i soffitti, restaurati con la collaborazione del prestigioso Istituto Packard. E poi tanti oggetti di uso quotidiano, sacro e profano strettamente connessi. "Questa mostra ci permette un approccio e un riavvicinarci a questo valore, quasi sacrale, che aveva il legno nel mondo antico. Ogni divinità aveva un albero, un'essenza a lui consacrata. È famosa: ad Atena l'ulivo, ad Ercole il pioppo, la quercia di Giove. Erano tutti materiali che avevano vari significati, più di uno, e questa mostra cerca di metterli in rilievo e di mettere in rilievo come il legno fa parte della nostra vita, fa parte dell'esperienza umana fin dall'età più antica di quella Romana, dall'età Romana fino ai giorni nostri. In fondo un tavolo non è solamente un piano orizzontale con quattro gambe che lo legge ma un tavolo è anche un luogo del confronto, è un luogo dove le persone mangiano insieme, si divertono, discutono. Questo è un tavolo. E questa mostra cerca di valorizzare, certamente anche gli aspetti scientifici, ma anche questi aspetti di tipo più, proprio, empatico e di rapporto. È un filo rosso che vogliamo riallacciare con la nostra identità". La mostra si può visitare a più livelli. Attraverso il QR code sul proprio smartphone si possono consultare storia e didascalie più tradizionali. E poi ci si può lasciare coinvolgere da citazioni, suoni e atmosfere, in un percorso esperienziale.