I sindacati revocano la seconda giornata di sciopero dei benzinai, ma il clima con l'esecutivo resta teso. Le ultime 24 ore di stop quindi non ci saranno e i distributori, a partire dai self-service, rialzano le serrande. Una revoca, spiegano le sigle sindacali, a favore degli automobilisti non certo del Governo. La decisione è arrivata dopo un nuovo incontro al Ministero delle imprese definito dai benzinai non soddisfacente. Restano molte criticità perciò si chiede al Parlamento, dove il decreto carburanti ha iniziato l'iter, di trovare un punto di equilibrio soprattutto su due questioni: le sanzioni e l'esposizione del prezzo medio di benzina e gasolio. "Ritengo che le proposte, che pure sono state avanzate, diamo atto di aver fatto dei passi in avanti non colgono appieno le richieste che noi avevamo fatto." In un comunicato il Ministero delle imprese fa sapere che il tavolo è riaggiornato al prossimo 8 febbraio e resta l'obbligo di esposizione dei cartelli con l'indicazione del prezzo medio regionale, mentre sulle autostrade sarà esposto il prezzo medio nazionale autostradale; le altre modifiche già prospettate dal Ministro Urso riguarderanno soprattutto alcuni aspetti delle sanzioni e delle modalità di comunicazione dei dati. "Per giungere ad un riordino complessivo del settore perché ne ha davvero bisogno; è un settore troppo a lungo bistrattato ed è questo forse il primo governo che li ascolti e si confronta con esso, siamo ormai alla quarta riunione in due settimane.".