La prima campanella a suonare è per gli studenti dell'Alto Adige, già sui banchi di scuola. Da qui al 19 settembre poi toccherà a tutte le altre regioni per un rientro in classe per la prima volta dopo anni all'insegna della normalità. Perché, sebbene l'attenzione al Covid sia ancora alta, non siamo più in emergenza. E allora, addio alle mascherine obbligatorie in classe: sono tenuti a indossarle solo gli studenti e il personale fragile. Resta fortemente raccomandata, invece, l'areazione dei locali scolastici, tenendo, ove possibile, le finestre aperte. Addio, poi, alla didattica a distanza per gli studenti positivi al Covid, così come al distanziamento in classe. Per quest'anno scolastico, gli studenti potranno ritrovare il compagno di banco. Esclusa la DAD, anche a causa del caro energia, rassicura il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi che precisa: non è mai stata un'ipotesi. Quest'anno, poi, stando al vademecum inviato dal Ministero, a scuola si può andare in presenza anche se raffreddati: ma i sintomi respiratori devono essere lievi e soprattutto senza febbre. In questi casi, lo studente deve indossare una mascherina FFP2 e igienizzare frequentemente le mani. Gli alunni positivi al Covid, invece, restano in malattia e potranno rientrare in classe solo all'esito di un tampone negativo. Sull'anno scolastico, pesa però l'incognita cattedre: i sindacati denunciano una carenza di 200mila tra insegnanti e personale scolastico, nonostante i numerosi concorsi di questi mesi. Ma il ministro dell'istruzione rassicura: a inizio anno, tutti i professori saranno al loro posto.























