Da una parte il Governo che vuole la ripresa della scuola in presenza lunedì prossimo, dall'altra alcuni governatori, l'associazione presidi e l'ordine dei medici che invece ritiene più prudente un rinvio. Anche la politica si divide su quali sono le misure giuste per il ritorno degli studenti sui banchi dopo la pausa natalizia. Visto l'aumento esponenziale dei contagi in molti infatti ritengono più prudente posticipare di qualche giorno in modo da fare uno screening completo tra positivi e non. Ma il Governo non ha dubbi, la priorità è la scuola in presenza. "La cultura si costruisce nelle aule scolastiche, per questo le aule scolastiche non possono chiudere". Il governatore della Campania fa da se, decide di non riaprire elementari e medie fino a data da decidere. "Io credo che sia irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda credo che non apriremo le scuole medie ed elementari". Il Governo fa sapere di essere intenzionato a impugnare la decisione del presidente della Campania De Luca, dopo un passaggio in Consiglio dei Ministri. Posticipare l'apertura delle scuole recuperando poi a giugno, questa è la proposta che fa il presidente della federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi, e tra gli scettici alla riapertura c'è chi invoca finalmente un tracciamento puntuale dei positivi, anche nelle scuole. I presidi poi chiedono la DAD per due settimane invece del rientro in classe immediato. Anche altri governatori regionali avrebbero preferito un posticipo. "Se i presidi, che sono coloro che hanno non solo la responsabilità ma la visione del quadro che vi è sul territorio nelle scuole, si esprimono così, insomma, hanno i loro motivi per farlo. Ormai mi sembra che una decisione sia presa, il Governo ha preso quella posizione, di conseguenza noi dobbiamo adoperarci per essere squadra".























