Alla vigilia delle festività, alunni e docenti si erano scambiati gli auguri, congedandosi da scuole che in molti casi avevano chiuso l'anno scolastico senza positivi. Al rientro troveranno una situazione ben diversa, complici i pranzi e le cene durante le feste, la corsa della variante Omicron, i numeri della vaccinazione ancora bassa tra i bambini in Sicilia, con il 6% delle prime dosi tra 5 e 11 anni e poco meno del 40% sopra i 12. Il virus ha fatto la sua comparsa anche tra gli 860 studenti dell'Istituto Comprensivo Antonio Ugo, che non aveva avuto nessun caso fino all'ultimo giorno di scuola. "Al momento conto circa 25 alunni in quarantena, circa 15 casi positivi, prevalentemente della secondaria quindi tra i 10 e 12-13 anni, a cui si aggiunge il personale, già sono una decina circa". Inclusione e integrazione sono le parole chiave in questo Istituto, centro di supporto degli alunni con disabilità per la provincia di Palermo. In una scuola frequentata per lo più da alunni di quartieri disagiati, la dispersione così diffusa nelle periferie rischia di acuirsi con la DAD prevista per le classi in cui si segnalano positivi. "Il problema più grande che oggi è quasi dimenticato, è quello che crea la cosiddetta dispersione digitale, perché io stimo che circa la metà della nostra utenza non abbia un contratto internet domestico, quindi se l'anno scorso noi eravamo nelle condizioni, perché avevamo avuto delle provvidenze economiche per acquistare delle SIM, quest'anno non ce l'abbiamo, possiamo solo consegnare il dispositivo e se la famiglia non ha il collegamento con internet, il dispositivo non serve a nulla".























