Tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati che da Sud arrivavano a Nord, in Lombardia e Piemonte anzitutto, per essere trattati e che invece, con la compiacenza di trasportatori e di società intermediarie, venivano illegalmente stoccati in discariche abusive, per lo più capannoni, senza aver subìto alcun trattamento. Un modus operandi divenuto quasi una prassi negli ultimi anni e su cui i Carabinieri del Nucleo Tutela Ambiente hanno fatto luce con una lunga attività di monitoraggio e di controllo del territorio, come dimostrano queste immagini, sfociate in un'inchiesta la cui ultima tranche, coordinata dalla DDA di Milano, ha portato all'arresto di 20 persone, 8 finite ai domiciliari. Tra loro c'è anche Massimo Sanfilippo, già arrestato mesi fa e amministratore della Wind System Group S.r.l., la società detentrice e intermediaria nella gestione dei rifiuti, che le indagini hanno svelato venivano illegalmente stoccati in otto diversi capannoni. Un'attività illecita che ha portato al sequestro di 10 mila tonnellate di rifiuti e di 6 società, per un giro d'affari stimato in circa 3 milioni di euro. “La finalità è sempre quella dell'illecito profitto. Vedrete che mediamente è stato calcolato che questi rifiuti sono stati gestiti ad un prezzo medio tra i 150 e i 180 euro a tonnellata. Comprende facilmente che questo è un prezzo assolutamente fuori dal mercato se immaginate che attualmente abbiamo registrato picchi di solo conferimento al termovalorizzatore di 280 euro a tonnellata”. Pochi mesi fa altre 15 persone erano state arrestate per l'incendio avvenuto lo scorso ottobre nel deposito di rifiuti di via Chiasserini, a Milano, solo l'ultimo in ordine di tempo dopo quelli del Pavese del Bresciano. Un fenomeno, quello del traffico abusivo di rifiuti e spesso dei roghi connessi, in aumento anche a causa di quella che è stata definita una vera e propria crisi del mercato dei rifiuti, aggravata dalla chiusura dell'importazione di rifiuti dall'Europa del Sud-Est Asiatico.