Quando nel dicembre del 2014, Luigi Riservato, da appena 2 anni, sindaco di Trani, viene arrestato, la Procura che gli contesta anche l'associazione per delinquere, lo pone a capo di un vero e proprio sistema. "L'incipit della conferenza stampa dell'epoca, del 2014, chiaramente lo ricordo con molto dolore, fu proprio: non esiste solo una Roma Capitale, ma esiste anche una Trani Capitale, per un malaffare denominato sistema". Ci vorranno 8 anni perché all'ex sindaco, assolto ora da tutte le accuse, venga resa giustizia. Nel frattempo, di quella chiacchieratissima procura arrivata a mettere sotto indagine persino le Agenzie di Rating, decapitata da arresti ed inchieste, è rimasto ben poco. "Nel corso di questi anni, abbiamo assistito a delle situazioni inimmaginabili, incredibili per le quali ci verrebbe forse da dire, con le cautele che ovviamente il caso richiede, che probabilmente il sistema c'era ma risiedeva altrove". E c'è un particolare che rende ancor più significativa la vicenda Riservato: la condanna definitiva del PM che ne chiese l'arresto, reo di aver fatto pressioni assieme ad un collega su alcuni testimoni. "Se c'è un'intesa che un dipendente della pubblica amministrazione, un qualsiasi dipendente, a prescindere dal livello che incappa in una sentenza di condanna di primo grado, per la legge anticorruzione confermata da Delibere ANAC, si vede sospeso il suo servizio, questo pare che non sia accaduto, comunque noi diciamo ci occupiamo ormai delle nostre vicende e demandiamo ad altri organi di controllo della magistratura, eventuali provvedimenti".