Solo dopo che le ispezioni saranno concluse, si deciderà il destino dei manager ai vertici dell'ASP di Trapani coinvolti nell'ennesimo caso di malasanità. Una delegazione dal Ministero della Salute, insieme con alcuni funzionari della regione, sta effettuando una serie di controlli e verifiche, non solo negli uffici amministrativi dell'azienda ospedaliera, ma anche nei laboratori dei nosocomi di Trapani e Castelvetrano, dove più di tremila esami istologici sono rimasti incompiuti per mesi, mentre si scopre adesso almeno 160 pazienti sviluppavano tumori, alcuni in forma grave e con metastasi, come Maria Cristina Gallo, l'insegnante di Mazzara che ha atteso otto mesi per avere il suo referto e che per prima ha presentato una denuncia alla Procura di Marsala. E nel frattempo altri pazienti che avrebbero potuto sottoporsi alle giuste terapie, se avessero avuto una corretta diagnosi, sono invece deceduti, come l'infermiere di Salemi, il cui referto è arrivato un mese dopo la sua morte, o il paziente di Partinico, i cui familiari hanno presentato un esposto alla Procura di Palermo. Gli altri malati oncologici, più di tremila, solo in questi giorni dopo la task force messa in campo dalla Regione stanno ricevendo gli esiti in una drammatica corsa contro il tempo. Ritardi inaccettabili, dice il Presidente della Regione, ritardi che le ispezioni e le inchieste in corso puntano a ricostruire, a partire dalla cattiva gestione da parte dei vertici sanitari fino alla carenza di personale medico, per verificare anche nella catena di comunicazioni mancate o tardive quali soggetti e a che livello siano coinvolti. .