Come l'Italia, la Francia si prepara al ritorno a scuola. Il Ministro dell'Istruzione ha dato dettagli sulle misure di sicurezza, una fra tutte l'obbligo di mascherina. Il ritorno tra i banchi non crea polemiche soltanto nel nostro Paese; la pandemia sta avendo un effetto profondo sull'educazione ovunque nel mondo. Secondo le Nazioni Unite a metà giugno le scuole erano chiuse in 160 nazioni, con un impatto su un miliardo di studenti. In Spagna, dove i numeri del contagio da coronavirus sono robusti, gli allievi torneranno presto tra i banchi. La mancanza di indicazioni specifiche ha spinto però i sindacati degli insegnanti a minacciare scioperi. A Berlino le scuole hanno già ripreso invece e la mascherina è d'obbligo anche in classe, ma non accade ovunque in Germania. Gli studenti britannici dovranno indossarle in corridoi e spazi comuni. La giovane attivista ambientale Greta Thunberg ha annunciato entusiasta dopo un anno sabbatico di essere tornata tra i banchi in Svezia, tra i pochi paesi al mondo a non avere svuotato le classi. In America le scuole hanno riaperto in alcuni Stati già in estate e sono subito stati registrati nuovi focolai che hanno convinto alcune città o contee a posticipare l'inizio dell'anno scolastico o prolungare l'istruzione online. A New York gli insegnanti hanno fatto sapere però che sono pronti allo sciopero se obbligati alla riapertura in assenza di sicurezza, e alcuni genitori non nascondono i loro dubbi. Non ovunque l'educazione online è accessibile agli studenti, come in questa remota parte del Kashmir, dove le lezioni sono riprese, ma all'aperto. A Pechino, dove il contagio sembra ora sotto controllo, gli alunni sono tornati in classe, mentre a Seul, in Corea del Sud, un picco di infezioni ha portato a una nuova chiusura degli istituti dopo la riapertura graduale di maggio.