Inizia la fase due anche a Napoli e in Campania. Occhi puntati sui rientri dal Nord, che richiamano alla mente la grande fuga di inizio lockdown, coi treni presi d'assalto e un aumento dei contagi nei giorni successivi. Questa volta si tratta di pendolari che rientrano, perché possono farlo, nel loro luogo di residenza. I controlli predisposti stavolta alla stazione di Napoli prevedono percorsi dedicati, misurazione della temperatura ed eventuale kit rapido per chi presenta febbre. Solo se positivo si procede poi al tampone. Per tutti quarantena. “Penso che sia doveroso nei confronti di tutti quanti usare la massima precauzione. Certo, spaventa un po'. È una situazione nuova per tutti questa. Un po' d'ansia c'è”. “Per due mesi costantemente uscivo solo ogni 20 giorni solo per fare la spesa. E adesso ho solo voglia di rivedere la mia famiglia, ovviamente mantenendo le giuste precauzioni”. “Tragicomico, perché tutto questo non è accaduto in altra stazione a Firenze. È stato molto più veloce e molto più semplice”. “Me lo aspettavo. Ero preparato a tutto, nel pieno rispetto delle regole, che è indispensabile. Io sono direttore di un ristorante a Milano e siamo chiusi dal 10 marzo”. Ma non sono molti quelli che segnalano spontaneamente il loro arrivo. Un esempio: a Napoli nei giorni scorsi solo 48. Da un lato la preoccupazione, dall'altro la necessità di ripartire, fra le aziende che riaprono e la gente che torna in strada già dal mattino, ma rispettando in gran parte le regole, come i runner sul lungomare nella fascia oraria nella quale è permesso correre. Distanziati, pochi ed eccezionalmente senza mascherine. Unico caso nel quale è permesso non usarle qui in Campania. Prove di ripartenza anche sui mezzi pubblici; tiene il distanziamento su quelli cittadini. Più allarmanti invece queste immagini diffuse dal sindacato USB. È un treno dell'EAV, ente di trasporto della regione, e, come vedete, è affollatissimo di primo mattino.