Un aumento di una cinquantina di euro all'anno, è quanto dovrebbe costare alla famiglia del signor Rossi, lo straordinario rincaro di luce e gas che parte col mese di luglio e che peserà anche sui conti delle imprese. Una cifra che poteva essere molto più alta, se il Governo non avesse deciso di intervenire, per alleviare la stangata dovuta soprattutto all'aumento dei costi di gas e petrolio. Il rincaro delle tariffe fino a settembre, è fissato così al 15,3% per il metano e al 9,9 per l'elettricità. Quest'ultima avrebbe subito un rialzo di circa il 20%, se l'esecutivo non avesse destinato 1,2 miliardi per smorzare la fiammata. Come accennato, gli incrementi delle bollette sono dovuti in buona parte alle maggiori quotazioni dall'inizio dell'anno delle materie prime, a loro volta causati dalla generale ripresa dell'economia, dopo le forti restrizioni dovute all'emergenza sanitaria. In pratica la ripartenza delle fabbriche e delle altre attività, ha portato a una maggiore richiesta di energia facendo lievitare i prezzi. Ma non c'è solo questo, ad aumentare sono state anche le cosiddette aste verdi: il meccanismo pensato per ridurre le emissioni inquinanti e che influisce sui costi dell'anidride carbonica. Finché se ne continuerà a produrre molta, ha spiegato il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, potrebbero esserci rincari. Per questo, ha aggiunto, bisogna triplicare l'energia generata, con fonti rinnovabili. Non si tratta certo di notizie incoraggianti per gli italiani: spendere più soldi per luce e gas, darà linfa all'inflazione e potrebbe frenare i consumi.