La coperta è corta, la ripresa incerta e l'aumento dei prezzi dell'energia è una zavorra. Così la maggior parte delle risorse pubbliche a disposizione, saranno spese per raffreddare i rincari e per le altre misure, dal fisco alle pensioni, bisognerà agire col bilancino, cioè, come dice il Ministro dell'Economia in Parlamento, diminuendo certe forme di aiuto per aumentarne altre. Perché, assicura il numero uno del Tesoro Giancarlo Giorgetti: "L'impianto della manovra di bilancio sarà, in ogni caso, caratterizzato dal realismo e responsabilità, sia nei confronti dei cittadini, sia di quanti investono nel debito italiano". Poco più di 9 miliardi saranno utilizzati per prorogare sino a fine dicembre gli sconti sui carburanti e le agevolazioni fiscali alle imprese su luce e gas. Con la legge di bilancio, altri 21 miliardi andranno a nuovi sostegni per famiglie e aziende con, allo studio, la possibilità di poter pagare a rate le bollette. Per gli altri interventi si daranno, precisa Giorgetti, i primi segnali. Tra questi la Flat Tax al 15% che riguarderebbe non solo le Partite IVA, ma anche una quota di maggior reddito registrato dai lavoratori e che potrebbe essere in parte finanziata con una stretta al reddito di cittadinanza. Revisione in vista anche per il Superbonus al 110% che ha costi altissimi per lo Stato. Un peso enorme sulle casse pubbliche, è anche quello previsto per le pensioni: 50 miliardi tra il 2022 e il 2025, sottolinea il titolare dell'Economia, dovuti all'adeguamento degli assegni al carovita. Un esborso che limita rivoluzionarie vie per anticipare l'uscita dal lavoro che, se non si farà nulla, da gennaio tornerà a 67 anni. Confermata la tregua fiscale, in pratica una sanatoria che dovrebbe riguardare debiti di piccola entità che, sostiene Giorgetti, sarà un utile sostegno ai conti pubblici.