Nella raffica di primi ordini esecutivi che Donald Trump ha firmato non ci sono nuovi dazi sulle merci importate dall’Europa e non c’è la richiesta agli alleati della Nato di aumentare la spesa militare. Non hanno ancora assunto forma concreta, in pratica, due delle minacce che più fanno tremare il Vecchio Continente e l’Italia. Questo non vuol dire che il pericolo sia scampato. Nell’annunciare, ma senza ancora introdurle, tasse del 25% sui beni comprati da Canada e Messico dal primo febbraio, il neopresidente americano ha incaricato le autorità Usa di indagare su pratiche commerciali sleali da parte di altri Paesi. L’avvertimento, dunque, rimane, e il rischio, per un Paese esportatore come il nostro, è di un calo delle vendite Oltreoceano, ma anche di possibili contro-tariffe europee che potrebbero rincarare i prodotti a stelle e strisce. Altro capitolo sul quale si rimane in attesa è quello della spesa per la Difesa dell’Alleanza Atlantica, sulla quale Trump nel primo giorno di presidenza non ha affermato nulla, ma sulla quale ha di recente alzato l’asticella, ipotizzando che debbano salire al 5% del Pil. Questo vorrebbe dire per l’Italia destinare oltre 100 miliardi l’anno per un capitolo sul quale siamo già inadempimenti perché non raggiungiamo la soglia del 2% stabilita dai patti. Possibili ripercussioni per l’annunciata uscita degli Usa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dagli accordi di Parigi per ridurre le emissioni inquinanti, perché potrebbe aumentare gli impegni finanziari degli altri Stati. E contraccolpi anche per quello che appare come un ritiro dall’accordo globale per la tassazione delle multinazionali. Trump ha detto che non ha effetti negli Stati Uniti, bollando come “rappresaglia” l’intesa che prevede un prelievo del 15% sulle grandi società, fra le quali spiccano i giganti tecnologici americani come Facebook, Amazon e Google, in prima linea, insieme a Elon Musk, alla cerimonia d’insediamento del nuovo presidente. Un accordo, quello sulle tasse, che gli Usa non hanno mai davvero portato avanti ma che con Trump sembra definitivamente tramontato.