Inizia con numeri incoraggianti il nuovo anno sul fronte del lavoro, secondo gli ultimi dati Istat, in Italia, gli occupati tornano sopra quota 23000000 ed è la prima volta dall'inizio della pandemia; il tasso di occupazione, quindi la percentuale di chi lavora rispetto alla popolazione in età lavorativa, va così a sfiorare il 59% di poco superiore al momento dell'arrivo del Covid in Italia nel febbraio 2020. I dati si riferiscono al mese di novembre, quando sono risultati creati 64000 posti di lavoro in più rispetto a ottobre, grazie soprattutto a contratti a termine che gioco forza sono stati i più penalizzati dalla crisi Covid e non possono tenere conto quindi delle restrizioni di attività e di altri fattori stagionali del mese di dicembre; il tasso di disoccupazione cala al 9,2%, con un miglioramento dello 0,2% sul mese precedente; allargando lo sguardo il bilancio dei primi 11 mesi del 2021 vede una crescita occupazionale di 700000 unità; dato che fuga buona parte dei timori che erano legati allo sblocco dei licenziamenti congelati a inizio pandemia. Possibilità reintrodotta dal 30 giugno per industria manifatturiera ed edilizia e dal 31 ottobre per terziario, artigianato, tessile ed abbigliamento; numeri incoraggianti ma restiamo indietro rispetto al resto d'Europa, il tasso di senza lavoro dell'Unione è al 6,5 % quasi un punto percentuale in meno rispetto a un anno fa.